Curiosità del mastro birraio: la birra nella letteratura

Curiosità del mastro birraio: la birra nella letteratura

Lo sapevi?

Ritroviamo la birra negli scritti del grande drammaturgo inglese William Shakespeare. Come tutti i suoi connazionali, Shakespeare era un grande amante della birra. Nell’atto V dell’Amleto è desiderata da uno dei becchini (“Adesso, per favore, va’ da Yaughan (un oste) e fatti dare una pinta di birra”), in “Sogno di una notte di mezza estate” rientra nella descrizione del carattere del folletto Puck, dispettoso a tal punto da far schiumar la birra. La prova dell’amore incondizionato di Shakespeare e degli inglesi per la birra e per i pub si ritrova però nell’Amleto, quando un paggio di Falstaff che si trova in Francia durante una campagna bellica, preso da un momento di sconforto pronuncia queste parole: “Ah, come mi vorrei trovare a Londra, in una birreria! Sarei disposto a barattare tutta la mia gloria per un gotto di birra e la pellaccia!”

Liberamente ispirato a “Bionda a chi? La birra artigianale… un’altra storia” di Filippo Bitelli, Andrea Govoni e Michela Zanotti, pubblicato da Edizioni del Loggione srl - www.loggione.it

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